Come in Picasso ne “Les Demoiselles d’Avignon” dipinto che diede inizio nei primi del ‘900 ad una visione pittorica nuova legata ad un arte antica come quella iberica e all’espressione Africana, in cui la forma è rappresentata nel modo in cui la si pensa e non come la si vede, così in Guido Falconi le opere sono legate senza tempo a concetti espressivi filosofici in forma semplicemente materica, in cui vi è una ricerca di libertà interiore come ritorno alle origini: una sorta di “STARGATE” con il misterioso affascinante mondo Egizio.
L’Arte e il simbolismo dell’Egitto Faraonico presentano caratteristiche contrastanti e apparentemente contraddittorie dove di fronte all’ordine e all’armonia vi sono inevitabilmente disordine e disarmonia; questa caratteristica insita nella creazione in cui niente può esistere senza il suo contrario è presente nelle opere di Guido Falconi.
Nel passaggio suddetto tra la perfezione armonica del Divino e il caos che ci circonda in cui la deduzione interiore è spontanea nell’affermare che l’uomo è legato nella sua fragilità esistenziale al suo creatore, unica fonte di vita eterna.
L’uso prevalentemente della pelle nelle opere di Falconi non è casuale, si potrebbe collegare il senso al mondo Egizio dove le divinità assumevano anche forme e sembianze animali come unicità cosmica e dove le visibili “grinze” della pelle sono volutamente espressione di autenticità materiale biologica del senso della vita.
L’opera straordinariamente particolare dell’artista rivela una carica emotiva spirituale che va oltre il messaggio d’impatto espressivo….
Le immagini richiamano dati registrati nel cervello dall’incrociarsi di sensazioni percepite dai nostri organi di senso, infatti le figure sia pure di Dei Egiziani lasciano trasparire nei lineamenti caratteristiche dei volti occidentali, quasi a fondere realtà che scintillano senza tempo e spazio.
Ne “La Trinità” vi è una fusione tra il mondo Egizio in elementi che ricordano il sole (Tutankhamon, principio maschile), la luna (Nefertiti, quello femminile) e la piramide simbolo di ascesa e di passaggio tra la vita terrena e l’eternità, quale lo stesso triangolo è simbolo cristiano di Trinità cioè Dio uno e Trino (Padre, Figlio e Spirito Santo). Nella sua operosità il Falconi ha voluto dichiarare un certo fascino verso il mistero del mondo Egizio collegandolo al Mistero della Fede, dove tutto ciò che siamo e CHE È NON È UN CASO.
Milena Festa